GRATUITO
Disponibile dal 05 marzo alle 12:00 al 12 marzo alle 12:00
limitato a 300 posti virtuali
SINOSSI
Sono passati quasi 70 anni dalla travagliata uscita in sala di questo inestimabile film di montaggio che ricostruisce che cosa è stato davvero il fascismo. Presentato per la prima volta alla Mostra del cinema di Venezia, All’armi siam fascisti! fu poi bloccato dalla censura, in particolare perché mostrava in modo preciso e inconfutabile la connivenza tra la Chiesa e il regime. Arrivò finalmente nelle sale solo nella primavera del 1962, diventando subito campione d’incassi (nonostante gli incidenti che ne accompagnarono le proiezioni in diverse città). La ricostruzione, attraverso il montaggio di numerosi filmati d’archivio (di cui molti allora ancora inediti) commentati dalla voce di Franco Fortini, delle vicende che portarono alla nascita del fascismo, alla sua salita al potere e alla caduta del regime, poneva – all’ora come oggi – un quesito scottante: esiste ancora il fascismo?
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CECILIA MANGINI
Il 21 gennaio 2021, a 93 anni, si è spenta una donna che nella sua vita è stata giornalista, fotografa, saggista e critica cinematografica, ha svolto attività di organizzatrice di cineclub e, dal 1958, è diventata la prima documentarista italiana, dirigendo numerosi cortometraggi, alcuni dei quali firmati insieme a Pier Paolo Pasolini (Ignoti alla città; Stendalì. Suonano ancora) e a Lino Del Fra, che divenne poi suo marito. Fra questi, fondamentale per la storia del cinema italiano è All’armi siam fascisti!, documentario di montaggio e ricerca sul fascismo, realizzato in collaborazione con Del Fra e con il critico Lino Micciché. A questo seguirono innumerevoli altri cortometraggi e documentari: da I giorni del carcere su Antonio Gramsci alla questione meridionale, dal femminismo alle condizioni del lavoro in Italia. Ultimo progetto a cui lavorava (insieme a Paolo Pisanelli) riguardava una grande protagonista della cultura sarda e italiana: Grazia Deledda.
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